I cenote sono finestre sul sottosuolo, formati milioni di anni fa dal crollo del terreno calcareo, che ha scoperto falde acquifere nascoste. Per i Maya, erano molto più che sorgenti d’acqua: erano porte per l’oltretomba, luoghi dove gli dei si manifestavano e dove si svolgevano rituali. Alcuni cenote, come il Sacro Cenote di Chichén Itzá, erano usati per offerte votive: oggetti preziosi, ceramiche e, secondo le cronache spagnole, persino sacrifici umani per placare gli dei della pioggia.

Oggi, immergersi in un cenote è come entrare in una cattedrale naturale. L’acqua, fresca e trasparente, riflette la luce che filtra dall’apertura sopra di te, creando giochi di ombre sulle pareti rocciose. Alcuni cenote sono aperti, come il Gran Cenote vicino a Tulum, dove la luce del sole illumina ogni angolo. Altri sono grotte buie, come quelli di Cuzamá, dove si nuota tra stalattiti e stalagmiti, con solo una torcia a guidarti.

Ma i cenote non sono solo bellezza: sono ecosistemi fragili. Le loro acque ospitano specie uniche, come pesci ciechi e crostacei trasparenti, adattati a vivere nell’oscurità. Eppure, il turismo di massa minaccia questo equilibrio. Alcuni cenote, un tempo nascosti nella giungla, sono oggi affollati di visitatori. Per fortuna, ci sono ancora angoli segretti, come i cenote della Ruta de los Cenotes tra Puerto Morelos e Playa del Carmen, dove si può nuotare in solitudine, circondati solo dal silenzio e dal gocciolio dell’acqua.

Esplorare i cenote è anche un viaggio nel tempo. Le pareti di alcune grotte conservano pitture rupestri e resti di ceramiche maya, testimonianze di un popolo che vedeva in queste acque un legame tra la vita e la morte. I subacquei più esperti possono avventurarsi nelle reti di tunnel sommersi, come quelli del sistema Sac Actun, uno dei più lunghi al mondo, dove si nuota tra gallerie di stalattiti e camere piene di cristalli.

Se viaggi nello Yucatán, non limitarti alle spiagge di Cancún. Prendi una bici o un’auto, allontanati dalle rotte turistiche e cerca i cenote meno conosciuti. Chiedi ai locali: spesso sanno indicarti posti dove l’acqua è ancora pura e le leggende si sentono nell’aria. E quando ti immergerai in quelle acque fresche, ricorda che non stai solo nuotando: stai toccando la storia di una civiltà che vedeva in questi luoghi il cuore pulsante del mondo.